Vedere la violenza con cui la natura scatena la sua forza è una cosa che mi colpisce ogni volta, ma vivere una catastrofe in diretta telefonica è stato veramente qualcosa di travolgente.
Lascia che ti racconti un episodio accaduto nelle nostre zone.
Settembre 2014. Antonio Calugi, un carissimo amico e grande professionista, si trova a Cerreto Guidi (FI), mi chiama al telefono e mi dice:
“Giancarlo qui sta accadendo un disastro! Sono in un’azienda, si sta scoperchiando tutto il tetto. Prendo la macchina e vado a casa a vedere se è tutto a posto”.
“Fermo! Ma che fai? Può essere pericoloso!” rispondo io.
Antonio non fa in tempo a fare qualche chilometro che si trova la macchina piena d’acqua.
Un’improvvisa tromba d’aria sta distruggendo tutto. Una tempesta fortissima si è abbattuta su Cerreto Guidi!
Alberi sradicati. Rami crollati sulle auto. Tetti frantumati e divelti.
“Giancarlo, qui è un campo di battaglia! Crolla tutto. Lascio la macchina e vado a piedi…”
“Antonio, fermati che è pericoloso!”
Dopo queste parole la comunicazione si interrompe.
Rimango in attesa di una sua telefonata. Cerco di immaginarmi la scena. Dalla sua voce sembra una situazione piuttosto preoccupante. Sono veramente in ansia per lui e per la sua famiglia, spero che tutti stiano bene.
Ecco che mi arriva una videochiamata da Antonio. Tiro un respiro di sollievo.
Vedo la strada dietro di lui completamente piena di alberi, foglie e acqua. Un vento pazzesco.
Una macchina ha il cofano sfondato da un grosso ramo. Sui marciapiedi si sono frantumate le tegole crollate giù delle case. Ad un’abitazione sono scomparse le persiane, il vento le ha scaraventate in strada.
“Qui è una tragedia! È tutto distrutto!” Mi dice Antonio, spaventato e con le mani tra i capelli.
Ormai le catastrofi naturali sono all’ordine del giorno.
Purtroppo anche da noi non passa anno in cui non capiti qualche disastro.
Non possiamo fare niente contro la forza della natura.
Se una tromba d’aria trova la tua casa sulla sua traiettoria non si ferma.
Se un’alluvione si abbatte sulla tua città, devi sperare di essere tra i pochi che non subiscono grossi danni.
Senza considerare se arriva un terremoto! In questo caso della tua casa possono rimanere solo delle macerie.
Ho ancora un ricordo vivido di cosa è successo a Livorno nel 2017.
In molti siamo stati colpiti da quelle immagini tremende. Una tragedia in cui delle persone hanno perso la vita.
Eppure sono eventi naturali, possono succedere. E quando arrivano non guardano in faccia nessuno!
In una notte la tua vita viene ribaltata. La tua casa è inagibile e non sai più dove far dormire la tua famiglia.
“Qualcuno ci penserà! Lo Stato e le istituzioni ci daranno una mano. Non è certo colpa mia se mi trovo senza casa”.
Quando cerchiamo di scacciare via i pensieri negativi e pronunciamo questa parole, non prendiamo in considerazione un aspetto fondamentale:
Lo Stato italiano non è obbligato ad aiutare nessuno. Chi perde la propria casa deve cavarsela da solo!
Capisco che sia brutto sentirselo dire, ma purtroppo è la verità.
Lo si deduce anche dall’articolo 2051 del Codice Civile, che recita: “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
La legge italiana considera il Comune come il proprietario dei beni pubblici (ad esempio le strade) e per questo è tenuto alla loro manutenzione; di conseguenza in caso di danni l’amministrazione comunale è considerata responsabile.
Tuttavia, se il Comune dimostra che in danno è avvenuto per fatti eccezionali o impossibili da evitare (come le calamità naturali), il cittadino perde il diritto al risarcimento del danno.
(fonte: https://www.money.it/risarcimento-maltempo-Comune-deve-pagare-danni)
Quindi cosa accade in Italia quando delle catastrofi naturali colpiscono le abitazioni private?
Prima di rispondere, faccio una premessa molto importante: Qui, nello stivale d’europa, siamo fortemente soggetti a danni catastrofali.
L’Italia è il 6° paese al mondo per danni subiti negli ultimi 20 anni.
Gli eventi meteorologici estremi sono arrivati a dominare il panorama dei disastri nel 21° secolo. Secondo il rapporto dell’United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR). Negli ultimi 20 anni (2000-2020) si è registrato un forte aumento di gravi eventi catastrofici. Basti pensare che la sola incidenza dei temporali è cresciuta da 1.457 a 2.034.
Non solo…
Il 78% delle abitazioni italiane è esposto ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e alluvioni (fenomeni idrogeologici)
fonte: Ania – Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici. International Day for Disaster Reduction – “Home safe home!” Roma, 13 ottobre 2017
Ogni volta che leggo i danni causati da catastrofi naturali rimango sconvolto.
Ecco, ad esempio, alcuni dati relativi al terremoto de L’Aquila:
- 309 vittime
- 1600 feriti
- 65.000 sfollati
65.000 sfollati…Te ne rendi conto?
Il 90% della popolazione di allora è rimasta senza casa!
fonte: Ania – Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici. International Day for Disaster Reduction – “Home safe home!” Roma, 13 ottobre 2017
E, come dicevo, lo Stato italiano riesce a finanziare solo una piccolissima parte di questi danni, come poi vedremo meglio.
È sconvolgente il fatto che nei 6 mesi successivi al terremoto de L’Aquila, lo Stato è riuscito a costruire solo il 2% degli alloggi provvisori.
Nel Centro Italia, nei primi 7 mesi, sono stati costruiti solamente il 4% degli alloggi per gli sfollati. Tutto il resto delle famiglie, quasi tutte, è rimasto senza un tetto sulla testa.
Viviamo nella speranza che il governo di turno abbia le risorse per dare un aiuto concreto.In realtà ci troviamo di fronte ad un contributo esiguo da parte dello Stato, oltretutto messo in campo con tempi biblici.
Provo a spiegarmi meglio.
In Italia non viene dedicato un budget per riparare ai danni catastrofali, se non per piccoli interventi. La situazione oltretutto cambia in base alle emergenze e al governo in atto.
Negli ultimi 20 anni, lo Stato italiano è riuscito ad intervenire solamente con circa 3 Miliardi di euro all’anno per riparare ai danni causati da catastrofi.
Per fare un esempio concreto, le catastrofi che hanno colpito il centro italia nel 2016 hanno causato danni per oltre 23,5 Miliardi di euro, di cui 12,9 si riferiscono a danni ad edifici privati.
Come si può pensare che lo Stato, con soli 3 Miliardi di euro all’anno, possa riparare ad eventi così catastrofici?
Come si può pensare che lo Stato ci restituisca la casa che una catastrofe si è portata via?
Quando penso a tutto questo mi si chiude la bocca dello stomaco. E leggendo questi numeri sale la preoccupazione, anche perché non tutti sono a conoscenza di questi fatti.
Ad esempio, guardando il grafico sottostante, si capisce bene quanto il rischio di perdere la propria casa sia (ingiustamente) sentito.
L’83% delle famiglie italiane non crede o non sa di essere a rischio catastrofe, quando il 78% delle abitazioni italiane lo sono.
Ma la cosa ancora più incredibile è che il 54% degli Italiani pensa che lo Stato sia obbligato a rimborsare. Invece non è assolutamente così.
Ci illudiamo pensando che lo Stato sia al nostro fianco.
Scongiuriamo che a noi non accada mai niente, ma basta fare un giro oggi a L’Aquila o ad Amatrice per farci tremare le gambe.
È evidente che lo Stato non ci verrà in soccorso se perdiamo la nostra abitazione.
Purtroppo però, se di mezzo c’è la nostra casa, dobbiamo trovare una soluzione da soli e anche velocemente.
Tutti i rappresentanti del momento cercano di dare l’idea che tutto sarà ripristinato e anche velocemente.
Vediamo in tv le immagini dei politici che fanno visita alle città colpite da catastrofi ed è normale pensare: “Beh, alla fine qualcuno ci penserà!”.
Ma in realtà l’amara sorpresa arriva proprio nel momento del reale bisogno. Quando la tua casa è in briciole o piena di fango di un’alluvione. Quando non hai più un posto dove far stare la tua famiglia.
Un altro grande problema e che in Italia non c’è nessun regolamento.
Abitiamo in un paese anomalo in termini regolamentazioni.
Siamo tra i pochi paesi, insieme alla Grecia e all’India, che non hanno un sistema di gestione regolamentata.
Un sistema regolamentato di gestione del rischio catastrofale prevede un intervento strutturato di partnership tra lo Stato e il settore privato (in questo caso con le compagnie assicurative).
Questo consente ad ogni famiglia di avere sempre un tetto sulla testa. Anche se dovesse incombere una catastrofe ci saranno sempre le risorse necessarie per ricostruire una nuova abitazione.
E’ inutile girarci intorno. Quando all’improvviso una catastrofe si abbatte sulle nostre vite, non possiamo fare altro che contare su noi stessi.
Quell’attimo ti riporta a ricostruire mattone per mattone la tua casa e la tua esistenza. Anche le azioni di solidarietà non potranno alleviare i danni subiti, al massimo potranno dare un sollievo morale. Ma anche questa sensazione è pronta a scomparire appena i riflettori si spengono.
Una cosa è certa, il 78% delle abitazioni è esposta a rischio terremoto e alluvione e lo Stato italiano non è obbligato a ricostruire le nostre case.